Archivio tag | tutto a posto

Ti vorrei regalare

gelatini 5 stelle

Conosco una persona che guarda il mondo timidamente  e si è sempre domandata: –cosa ci faccio qui? a chi sono destinata? –
Conosco una persona con un cuore grande  e un sorriso sincero.
Conosco una persona che si emoziona come un bambino davanti a tutte le vetrine  e desidera  un cornetto cinque stelle Sammontana!
Conosco una persona che cammina tutta sola, la guardo e penso:che due occhi così belli non dovrebbero mai piangere!
A questa persona vorrei regalare tutto quello che la vita non gli ha dato…e per iniziare:

-Cameriere per favore due cornetti cinque stelle Sammontana!-

 

Qui Quo Qua

Monica in bici Bologna luglio 2008

Un po’ trafelata eccomi…Qui Quo Qua…
Qui ci siete voi
Quote del mio cuore sono sparse nelle vostre pagine che leggo e mi fanno compagnia!
Qua adesso mi è difficile restare perché vorrei parlare, vorrei dire che…
Agosto è un bel mese (dicono) vacanziero e spensierato per tanti ma non per me.
Non importa sono sicura che Settembre sarà il mio mese oppure Ottobre il tempo mi dirà e darà ragione !
Torno Lunedì… un abbraccio circolare a tutti!

Paris….

a_Parigi_come_veri_parigini 

Non vi ho mai raccontato del mio viaggio a Parigi.
Avevo 21 anni e praticamente non avevo mai visto nulla. Se ci ripenso, che emozione! L’aereo… ero talmente eccitata che il pilota mi regalò… le ali. Le ho ancora, le conservo dentro a una scatolina. Fu bellissimo: come se mi avesse regalato delle ali vere. Cominciavo finalmente a volare?

A Parigi ci andai con il mio fidanzato, poi diventato marito e ora ex marito, ma ora e per sempre mio grande amico.Voleva davvero conquistare me quell’uomo…(se per caso mi stai leggendo non farti prendere dal romanticismo, noi ora siamo due amici che si vogliono un bene dell’anima e va bene così). Comunque fece le cose in grande (per il suo reddito di allora è ovvio): un soggiorno di una settimana in settembre, Hotel de la Bourdonnais, a 300 metri dalla Tour Eiffel.
Lui mi ha sempre affascinato perché parla molte lingue, e tutte a meraviglia, qualsiasi cosa dicesse in francese, anche la più banale, mi incantava… Non vi sto a raccontare tutto quello che ho visto: una città bellissima, il luogo più romantico del mondo, per due che si stanno innamorando… però la figura orrenda che gli ho fatto fare al museo del Louvre non credo che la dimenticherà mai! Io ho un brutto vizio, voglio toccare tutto (rido)… 

Ricordo ancora quanto lavorai per poter partire per quel viaggio con un po’ di soldini in tasca, così tanto che riuscii anche a farmi fare un vestitino di seta con sfumature di rosso che mi stava stupendamente: ero davvero carina, e sapevo già in quale occasione l’avrei indossato. Lui prima di partire mi aveva detto che l’ultima sera saremmo andati in un bel ristorante e volevo che fosse fiero di me… Che chiusura romantica per quella settimana di sogno… Aveva scelto il Jules Verne, quello sulla Tour Eiffel, dove si arriva salendo con l’ascensore privato e trasparente.  Che spettacolo!!
Dove però ho avuto una serie di problemini…
Sì, perché il malefico vestito di seta, che avevo tenuto in serbo per quell’occasione, mi faceva… scivolare! Avete capito bene… mi sono ritrovata tutto il tempo impegnata a puntellare con i tacchi per non sparire letteralmente sotto al tavolo… uno sforzo disumano.
Lui che voleva parlare d’amore,  i camerieri lenti come la messa cantata, il ristorante che girava…mettendo una splendida Parigi notturna ai miei piedi inchiodati al pavimento… che sofferenza… Lo guardavo, ma il mio viso tradiva non l’emozione di un momento magico, al contrario si produceva in una gamma di smorfie strane, che lasciavano lui sempre più perplesso… Povero, a un certo punto mi disse:
– Monica, forse non c’è nulla di tuo gradimento? –
Allora mi feci coraggio e a bassa voce risposi:
– Qui è tutto magico e mi  mangerei una mucca intera, ma c’è un problema che non mi da pace… io… beh, ecco, io… scivolo!
Mi guardò senza capire, ma riuscì a dirmi, con voce gentile:
– Come dici cara? Non capisco… –
Io:
– Il mio vestito. Sulla poltrona di pelle lucida mi fa scivolare… –
Lui, evidentemente sollevato, si fece una sonora risata:
– Ma perché non me l’hai detto prima! Dai, facciamo cambio, tu la sedia, io la poltrona.
Io. Feci un sorriso grande, mentre finalmente uscivo da quel ridicolo incubo.
– …Non è che…potrei avere un dolcino, per favore? Ho un po’ fame adesso…
Lui. Mi guardò con una tenerezza infinita  e chiamò il cameriere.
– Le riporti tutto il menù. Ora è pronta! –

Non gli ho mai chiesto quanto gli costò la cena, il viaggio…(non correre a raccontarmelo adesso!)….So bene che come donna qualche limite ce l’avevo… Però voglio fargli sapere che non ho più paura e ho ritrovato i pezzi di me che mancavano. Ero un grande disastro, lo so, ma spero di avergli  fatto buona compagnia di averlo aiutato ad essere meno "ingessato".
Per dirla tutta, sì: comunque di certo l’ho reso più bello! (non puoi negarlo rido)
Beh, la Marghetti è tosta… E ormai ha imparato a scegliere la sedia, quando indossa un vestito di seta!

Garage

barbie

Cosa si fa di venerdì tarda mattinata? È ovvio si pulisce il garage argh!!!

Ad Alessia ogni tanto  prende la mattanza e capovolge la casa…

 

Alessia: wè Leopardi ,oggi si pulisce il garage visto che non hai del lavoro da fare!

Monica: no, ma ,,veramente devo uscire…devo fare ..no dai ti prego….!

Alessia: no c’è del casino e oggi è il giorno giusto…

Monica: (ma porca vacca schifa) sììì ok va bene ….ma vediamo di non litigare però che oggi non è aria!

Alessia: sappi che dipende da te…che musica vuoi?

Monica: (adesso ti frego) mettiamo le Valchirie o il garage lo pulisci da sola!

Alessia: Vasco Rossi e mi aiuti invece!

Monica: (che figlia con le palle l’ho fatta io ahahahah) da che parte iniziamo? Buttiamo le tue cose vero? Eheheheh

Alessia : no iniziamo dal tuo reparto è pieno di scatole…

Monica: sei una dittatrice però!  (Dio come ti amo e quanto sei bella carognetta mia)

Alessia: per forza tu vivi nel tuo mondo ti ci vuole una scossa ogni tanto…dai mamma balliamo!!

 

Volete sapere come è finita? Mi ha cestinato i miei stivali con il pelo(un must)  doposci pelosi, (orrendi).Ora il garage è splendido splendente i miei stivali pelosi sono finiti nel cassonetto però prima di farlo li ho indossati un’ultima volta!Ero davvero buffa al punto che Alessia mi ha detto: aspetta che ti faccio una foto e te la sparo sul blog ahahahahah!! Ho dovuto pagarla per farle cancellare la foto che davvero mi aveva fatto con il telefonino orrenda la marghetti in tuta da meccanico cappellino salva capello e ai piedi i pelosi….io le ho cestinato 27 barbie a dire il vero erano ancora talmente belle che le ho portate in parrocchia…ora anche il mio umore è splendido

 

Da giovedi a domenica

Sto finendo di fare la valigia domani  tarda mattinata partirò da qui…

 imola2 parto da qui

 Arriverò quiRomaStazioneTermini

Visiterò questa mostra qui

Paul Gauguin roma 07

Starò insieme a Viviana e vedrò tanti amici

dolce_vita

 

Tornerò domenica sera…

mony vista da roberta..

In una notte senza tempo

 

Barbara Ardito & Monica Marghetti

In : “In una notte senza tempo”

Regadianalove

 

 

 

In una notte “senza tempo”, dallo spazio stellare si decise che ci voleva una "luce" buona che potesse aiutare chi aveva problemi di solitudine e di mancanza d’amore: sì, perchè il mondo si stava oscurando, troppa sofferenza e troppe persone sole!

Però altro non si poteva fare che decidere chi fra gli esseri umani sarebbe stato capace di rinunciare a vivere per dare vita, amore e calore a chi lo aveva perduto. Ci voleva forse un’anima piccola e pulita… quindi il gran consiglio stellare composto da Sirio, Betelgeuse, Algedi, Alcor e Markkap si riunì. Dall’alto, per molti giorni, visionarono la vita di alcune persone finchè non individuarono una bambina da "sacrificare", una bambina che viveva sola al mondo ma che riusciva ad essere felice nel suo bosco.Allo stesso tempo una delle stelline avrebbe dovuto rinunciare a vivere con la sua costellazione, avrebbe dovuto rinunciare a brillare alta nell’infinito del cielo per scendere sulla terra e unirsi così all’anima terrestre piccola e pulita. Solo dall’unione di queste due energie,forse,il bosco cupo e oscuro sarebbe diventato luminoso e nuovamente pieno di vita. Il Gran Consiglio convocò SINA, così si chiamava la piccola stellina, comunicandole il progetto e la missione che doveva svolgere: intanto sulla terra, la piccola bambina continuava a brillare di luce propria, una piccola stella senza cielo, in un mondo sempre più grigio, frettoloso e privo di amore.La bambina donava sorrisi, i suoi occhi, di una dolcezza senza fine, sapevano rasserenare chi incrociava il suo sguardo, quello sguardo che scalda il cuore che dice “non mandarmi via”

In una notte senza tempo ricoperto di neve, la bimba si ritrova in un bosco pieno di luce, non sente freddo nonostante abbia i piedini nudi, e dal cielo un raggio luminoso la investe e all’improvviso: un grande bagliore, come mai si era visto, avvolse quel corpicino alzandolo da terra. Era sospeso  a mezz’aria, come se non avesse più alcun peso, come se all’improvviso le leggi fisiche fossero state sconvolte! Magia senza fine! Unici testimoni di quel miracolo erano i tanti animaletti del bosco e i suoi vecchi abitanti che ormai da secoli avevano rinunciato a farsi vedere e conoscere dagli umani: gnomi ed elfi, tutti a bocca spalancata! Il grande albero centenario si risvegliò dal suo antico sonno e il suo buco centrale, ormai piccolo rifugio per i tanti passerotti, cominciò a gorgogliare come uno stomaco affamato.Le lancette presero a muoversi in un ticchettio senza fine… il tempo cominciava a scorrere nuovamente e quel bosco magico a poco a poco sembrava riprendere vita.E’ necessario adesso far capire a voi lettori che, in un tempo lontano, questo posto era vivo e governato da una fata: una fata che con il suo cuore grande riusciva a scaldare, donare gioia e soddisfare ogni bisogno di qualunque essere vivente. Tutto era armonia e gli abitanti del bosco e gli umani vivevano in pace e serenità.Poi un giorno accadde che la fata del bosco fu fatta prigioniera, gli uomini cominciarono a non credere alle favole e lei la Regina del mondo magico scomparve. Il grande orologio al centro del tronco dell’albero del tempo si fermò e gnomi e folletti scapparono, nascondendosi agli umani per timore di essere uccisi.

Finalmente in quella notte di dicembre tutto cominciava a risvegliarsi da un sonno durato troppo tempo, mentre ancora quel corpicino luminoso continuava a volare a mezz’aria: cosa sarebbe accaduto? Il mondo capiva, doveva aver capito che senza amore non ci può essere VITA. E in una notte la bambina tornò a vivere mentre SINA (la stellina si spegneva): aveva forse scosso i sentimenti? Anche il ghiaccio non era più così freddo…che dici? Può il ghiaccio riscaldare? Può la neve diventare coperta di lana che tiene abbracciati i freddi e gelidi cuori solitari?  La bambina aprì gli occhi, si guardò attorno… tutto era innevato, bianco, ma non sentiva freddo…non ricordava nulla! Un segreto racchiuso nell’anima delle cose che ci circondano… se si vive separati il freddo penetra, il freddo assidera e congela…La bimba adesso sapeva che se le stelle stanno assieme, formano costellazioni splendenti, che se la neve si avvicina forma mantelli caldi, che se gli uccelli cominciano a volare insieme formano uno stormo grande come il mare…il mare che è formato da tante piccole gocce!

E se gli uomini si uniscono che cosa formano?

Ecco, questo raccontamelo tu…

Vuoi?

 

Il link di Barbara per chi volesse conoscere che bella persona è:

http://fantasia972.splinder.com

 

 

 

Intervista con il VAM…PIRO

ale e moni

Questa è l’intervista che ho fatto alla ALE  oggi venerdì 30 Novembre 2007

Come si chiama?

Marghetti, lei mi può chiamare capo per tutti gli altri sono Ale
Siamo amiche?

Marghetti, non scherzi lei è solo la mia segretaria!
Ricorda dove e quando ci siamo conosciute?

Marghetti Sì,rammento qualcosa un suo tentativo di entrare nelle mie grazie (non le è riuscito per niente)
Un aspetto positivo ed uno negativo di me

Marghetti di positivo di lei vedo che è di un lavativo incredibile

Marghetti un suo aspetto negativo? TUTTO e poi la smetta di chiedermi i buoni pasto!
la sua PRIMA IMPRESSIONE al nostro primo contatto

Marghetti la vedevo come una studentessa universitaria.
pensa la stessa cosa ora?

Marghetti no…ora so la sua età ahahahahah
secondo lei faccio troppo la cortigiana?

Marghetti si deve rendere conto che lei non la caga nessuno!
Ma mi trova molto sensuale provocante & libidinosa?

Marghetti lei è tutto l’opposto
Secondo lei mi darebbe maggiore soddisfazione 1) cantare in uno stadio pieno una filastrocca tipo ambarabaciccicoccò 2) materassarmi il postino 3) fare una rinoplastica 4) ricevere da Viviana l’orsetto che canta “buonanottefiorellino”

Marghetti non so cosa potrebbe soddisfare lei…io ora proverei molta soddisfazione se si togliesse dai piedi!
L’ultima volta (se c’è stata) che ha sorriso pensando a me?

Marghetti…MAI!
Mentirebbe per me?

Marghetti …NO
Mentirebbe a me?

Marghetti si svegli io le mento ogni giorno e con grande soddisfazione
secondo lei mi depilo e mi deodoro sufficientemente?

Marghetti…sì, lei è una persona pulita e ordinata
Mi controlli in bocca se ho una buona igiene orale

Marghetti..stia tranquilla non le puzza l’alito!
Se si fida di me alla fine dell’intervista mi confidi un segreto in pvt

Marghetti no, non mi fido e nessun segretino ne in pvt ne altro!”

E ora fili a lavoro e non mi secchi più!

Fine dell’intervista

Celeste – 1

 

celeste

Celeste,

Donna solare ma solitaria, nonostante il lavoro frenetico e sempre circondata da tante persone… lavorava in una agenzia svolgendo mansioni di hostess di terra.

Per il carattere mite e la serietà le venivano sempre affidate comitive di religiosi e scolaresche.Il titolare dell’agenzia però un giorno la chiamò nel suo ufficio e le disse: “Celeste,  non puoi dirmi di no stavolta… lo so che non ami gli uomini d’affari,  ma abbiamo avuto un incarico molto importante e ben remunerato. Sai? Una comitiva in viaggio premio,  saranno 15 professionisti e managers. Sarebbero da accompagnare per 10 giorni tra Milano, Roma e Napoli. Chiedimi quello che vuoi ma non dirmi di no!”

Celeste disse : Sig. Tommaso  se devo farlo lo farò!” Chiese il plico con tutti i dettagli e gli orari, gli Hotels e quant’altro. Il titolare dell’agenzia, prima che Celeste uscisse per recarsi nel suo ufficio, si fece coraggio e disse:“Mia cara se non erro sono sette anni che lavori per me e non credo di averti mai vista con i capelli sciolti…  anzi ne sono sicuro. Poi… i tuoi abiti, seppur eleganti, sono sempre stati sul nero…ecco! Mi piacerebbe che per questo lavoro tu facessi uno sforzo e ti mettessi un po’ più in risalto, che ne dici?”

Celeste abbassò lo sguardo, uscì dall’ufficio del capo senza dire una parola… molto scossa, si diresse in bagno e soffocò le lacrime che copiose scendevano. Si guardò allo specchio e ad alta voce disse : “capelli sciolti, vestiti da donna, trucco e tacchi?? Ok, ok, muoviti cretina… fatti guardare, dai… non è peccato!” Si lavò il viso con acqua fresca, uscì dal bagno e pensò che alle 5 di quel pomeriggio avrebbe potuto fare un giro in centro… era giunto il momento di cambiare look!.Aveva tre giorni di tempo prima  dell’inizio del lavoro…destinazione Milano.Alla scrivania, studiando l’itinerario, tanti di quegli hotels li conosceva già, tutto sommato le solite cose da mostrare ai turisti facoltosi, i soliti ristoranti di lusso…niente di particolarmente emozionante….uno sguardo alla lista dei partecipanti americani: la multinazionale che offriva il viaggio premio, “Honey Packaging”…questo nome le strappò un sorriso e, di colpo, guardò l’orologio e vide che erano le 5.15…si alzò di scatto salutò tutti e si diresse verso la sua auto, destinazione Galleria Cavour, Bologna. Sì, aveva deciso di dare una svolta a quel suo essere oscura…

Negozi bellissimi …e acquisti da sogno!

Stanca ma felice, terminato lo shopping, si diresse a casa e ad attenderla c’era il micio affamato…Appoggiate le borse sul letto, come sempre ascoltò la segreteria …un gesto automatico…sapeva di non avere messaggi. Invece un messaggio c’era: “Celeste, scusami per oggi, nel mio ufficio ti ho descritta come una donna sciatta, ma non volevo dire questo… ecco non volevo… insomma. Mi dispiace ma…tu devi guardarti intorno… e poi… e poi io…beh scusami ancora, buona serata!”

Celeste rimase un attimo perplessa ma in fondo questa telefonata del capo la lasciò piacevolmente stupita! Si mise comoda, preparò la pappa al gatto e accese lo stereo: aveva voglia di  musica e di un bagno caldo, con tanta schiuma! Lasciò liberi i suoi capelli dentro alla vasca, chiuse gli occhi e si lasciò accarezzare dai vapori e dal profumo di albicocca… qualcosa stava cambiando….dentro di lei… era in uno stato di eccitazione e frenesia. Quella stessa notte Celeste fece un sogno…

“Lui mi aspetta alle 5 sul binario n.3, viaggio senza rendermi conto di nulla. So soltanto che tra poco sarà davanti a me. Arrivo, guardo fuori del finestrino. Lo vedo, è lì, a pochi passi da me. Scendo, lentamente, cercando di fermare il cuore impazzito. Mi viene incontro, allarga le braccia. Lo raggiungo, mi stringe forte e respira a lungo il mio odore! Restiamo così allacciati sotto lo sguardo incuriosito dei passanti. 

Mi prende per mano, entriamo nella sua auto dove ci accolgono le note di una bellissima canzone di Phil Collins. Mi sento inebriata, mi  prende il viso tra le mani e comincia a baciarmi , dieci, cento, baci a sfiorar di labbra. Non capisco più niente. Gli accarezzo il viso e i capelli. Mi avvicina alle sue labbra; sento il suo e il mio desiderio. Non so più chi sono e dove sono. La testa comincia a girare, girare, girare…”

Driiiiin……Driiiiin….Driiiiin….Driiiiiin……Driiiiiiin……

La sveglia sul comodino le ricordò che erano le sei e mezza. Sì alzò per andare in cucina, preparò il caffè sorridendo a Porfirio, il micione adorato. Si vestì dei suoi soliti colori oscuri, l’unica cosa che dimenticò fu di raccogliere i capelli:  per la prima volta dopo anni colorò di rosso, rosso passione le labbra!  Prese la borsa ed uscì per andare al lavoro. Salita in macchina, accese la radio.e…la voce di Phil Collins arrivò fin dentro al suo cuore…un segno….In ufficio arrivò di buon umore e Sergio il suo collega disse: “Buongiorno Celeste! Sei diversa stamattina, più bella!” Celeste sorrise, accese il computer e si attaccò al telefono: voleva avere la conferma che Gino, l’autista che l’agenzia aveva per la zona di Milano, fosse pronto per le 17:30 all’aereoporto di Malpensa 2000.  Mentre telefonava, giocherellava con i capelli che le scendevano sul viso… e pensava alla mille cose da fare. Il treno da Bologna per Milano sarebbe partito alle 15:00.Era dovuta comunque passare in ufficio perché Tommaso le doveva ancora fornire  alcuni dati dell’ultima ora, oltre alle carte di credito, al denaro contante.. ma, accidenti a quell’uomo! Era in ritardo! E poi che non si scordasse che per Celeste era un passo indietro: in fin dei conti, dopo sette anni, era lei che coordinava tutta l’agenzia…era tanto tempo che non aveva una comitiva di 15 persone per ben 10 giorni… e poi la valigia… e Porifrio da portare a Roberta!

Ore 9.30… Celeste invitò Sergio a bere un caffè …ma mentre loro scendavano, dall’ascensore esce Tommaso che dice: “Buona giornata! caffettino? Celeste! Finalmente col rossetto e i capelli sciolti! Ti stanno bene, sei diversa..”

Celeste non riuscì a sostenere lo sguardo di Tommaso e disse: “Scusate, meglio non perdere tempo con i caffè Tommaso. Sbrighiamoci, ho il treno e tutto da fare.” Sergio andò solo!Tommaso e Celeste si diressero in ufficio…consegna denaro carte di credito e una serie di mail che Celeste avrebbe letto in treno.

“Ok allora mi terrò in contatto via mail tanto lei Tommaso ha tutti i dettagli allora io vado. Tommaso disse: “Buon lavoro e… beh, so già che sarai splendida”  e per un attimo le loro dita e le mani si sfiorarono…Celeste sentì una vibrazione in tutto il corpo…  

A casa  preparò con cura la valigia con tutte le cose  nuove e belle: mise anche un tubino nero con spacco… era una vita che non lo indossava!

Abbigliamento casual elegante per il viaggio e l’arrivo all’hotel The Gray – Milano.

Pantaloni, camicia e sandali  neri, unico vezzo una cintura rossa…  si guardò e con aria di sfida verso se stessa, accentuò il rosso sulle labbra, sul viso invece un trucco quasi invisibile, poi  alcuni colpi di spazzola ma lascio i capelli liberi in fondo è così che si stava sentendo! Il viaggio in treno fu confortevole e veloce, Milano centrale era una stazione particolare e da sempre suscitava in Celeste un fascino misterioso… un altro segno la scosse e le fece fare una risata fresca e spontanea: il binario di arrivo era il numero 3…e prima di scendere squillò il cellulare.  Era Tommaso… lo lasciò squillare, non rispose!

Dopo pochi minuti il tin tin del telefono l’avvisava di un sms…il testo diceva:

“Quanto vorrei respirarti addosso ed assaporare il sapore della tua pelle, accarezzare il tuo corpo per ricordarmi che sei la donna più bella del mondo… non so cosa tu mi abbia fatto ma voglio te! Sì, voglio scalare il tuo cuore!”

…Un taxi la stava portando all’Hotel The Grey, chissà se Sonia era ancora la direttrice? Donna energica ma simpatica, Sonia! Celeste teneva in mano il cellulare, ogni tanto rileggeva l’sms di Tommaso… chissà cosa gli era preso! In sette anni non aveva mai avuto un gesto, una parola di troppo. Era nervosa e arrabbiata, non si sentiva a suo agio.

Arrivò all’hotel, fortunatamente Sonia era ancora in servizio. Presero un caffè insieme, Sonia le disse che avrebbe sistemato tutti i clienti di Celeste su un unico piano.

Alle 18.30 giunse il pulmino con i clienti, 15 persone allegre con le classiche magliette americane.  Solo un uomo era vestito splendidamente tra quel mucchio selvaggio e Celeste lo notò subito: anche lui la fissò dritta negli occhi, le andò incontro: “Piacere, mi chiamo Paul, lei deve essere la nostra guida!”  Sì, mi chiamo Celeste, il piacere è mio… ma lei parla benissimo l’italiano!”Poi le operazioni di rito: controllo documenti, al check-in, consegna chiavi e poi un rapido aperitivo di benvenuto. Quindi gli ospiti salirono nelle camere. L’appuntamento era per le 21:30 per la cena in hotel, era prevista la presentazione per sommi capi del soggiorno, con la possibilità di ascoltare ed accogliere eventuali richieste degli ospiti.Paul chiese subito un appuntamento a Celeste per metterla al corrente di alcuni desideri dei colleghi.Si sedettero in una saletta che Sonia mise a loro disposizione, ordinarono da bere e Paul iniziò a parlare.“Celeste, deve sapere che questi selvaggi hanno svolto un anno di duro lavoro per la Honey e voglio che si sentano ricompensati… insomma, le chiedo… nessuna gita organizzata, possibilmente,  vorrebbero  essere liberi di girare per la città e si riuniranno solo per cena e solo chi lo vorrà!”

“Ma… Mr. Paul, l’azienda ha pagato già tutto, mi sembrerebbe di non fare il mio lavoro!”

“Non si preoccupi in fondo io sono l’azienda! Allora siamo d’accordo, solo chi vorrà seguirà l’itinerario, lei, però, naturalmente non si libererà di me…” con un sorriso meraviglioso aggiunse: “a dopo per cena, ore 21.30 vero?” Celeste sorrise e disse: “…a dopo…”

Salirono in ascensore per andare in camera… quinto piano… un’altro numero, il 5, un altro segno! Entrata in camera guardò l’orologio, aveva un’ora per farsi trovare pronta!

Disfece la valigia parzialmente, in fondo a Milano sarebbero stati solo due giorni….

Sotto la doccia Celeste gustava tutta quell’acqua che l’accarezzava e si lasciò andare a dolci carezze sul corpo, si lavò i lunghi capelli ma nella sua mente quello shampoo dolce era il tocco di mani di uomo…Non si era mai sentita così viva, il suo corpo bruciava! Mai come in quel momento avrebbe desiderato …baci bagnati, baci audaci…

Ritornò in sé di scatto, si sentì stupida e in imbarazzo, indossò la lingerie nuova, un meraviglioso completino rosa che spiccava su quella sua pelle di un rosa pulito. Si asciugò ì capelli, mise l’abitino bianco  a fiorellini leggero come un velo, i sandali bianchi col tacco, la cavigliera che da sempre indossava… risaltava in modo audace!

Dieci minuti prima dell’orario scese ad attendere i clienti, ma tanti di loro erano già arrivati. Fece qualche chiacchiera in inglese con gli altri americani, qualche risata…

Finalmente era calma e serena, il suo lavoro le piaceva ancora. Mentre chiacchierava amabilmente con gli ospiti dando le spalle agli ascensori, si sentì toccare un spalla… un tocco caldo che la fece sobbalzare…  era Paul che con il suo sorriso meraviglioso disse: “Bene ci siamo tutti, andiamo a cena!”

Mangiarono allegramente ripassando il piano per il mattino successivo: il Duomo, pranzo in galleria, visita in centro, shopping in Monte Napoleone.

I due giorni a Milano passarono in fretta, poi fecero trasferimento a Roma: quattro giorni in una città che Celeste amava incredibilmente! A Milano Paul non si era allontanato un attimo da lei e i loro discorsi, i loro sorrisi erano diventati quasi intimi! A Roma avrebbero alloggiato al Marriott Grand Hotel Flora.

Erano a due passi da Villa Borghese e dai fasti di Via Veneto. Arrivati all’Hotel e sbrigate le solite formalità, per ultima Celeste registrò se stessa. Le venne assegnata la stanza 515 bis (“che strano!” pensò…”bis”…) Una sorpresa l’attendeva… la 515 bis era una suite! E aprendo si trovò di fronte Paul! Entrambi stupiti si misero a ridere. Celeste subito chiamò la reception, chiedendo di trovare una sistemazione alternativa, ma le risposero che l’hotel era completo!

Paul la tranquillizzò “in fondo ci sono due stanze, due bagni e in comune abbiamo solo il salotto…” Celeste sorrise e si calmò. Intanto tutti i ragazzi al seguito erano letteralmente impazziti per essere a Roma, smaniosi di uscire tutti in jeans e fuori dall’hotel in euforica allegria! La giornata fu meravigliosa e si concluse con una stupenda cena a Trastevere. Il ritorno in Hotel fu verso le 23:00. Una volta in camera, Paul chiese a Celeste se si fosse fermata un attimo in salotto a bere qualcosa con lui: lei accettò!

Stavano parlando, ridendo, quando dalla stanza accanto cominciarono a percepire strani rumori… una serie di parole…

Paul e Celeste scoppiarono a ridere… lui, però, smise di ridere di colpo, si avvicinò con occhi sfavillanti e prese Celeste per la spalle! La baciò quasi di prepotenza, un bacio GRANDIOSO.Si baciarono a lungo, nessuna resistenza ci fu da parte di Celeste, erano quei baci dolci, forti e bagnati che aveva sempre sognato! Le mani  sapienti di Paul esploravano ogni centimetro della sua pelle…  su quel divano stava accadendo di tutto…

Ci pensò il cellulare a riportare Celeste sulla terra… e con quell’avviso di sms l’incanto si ruppe! Scappo in camera sua, Paul bussò più volte alla porta ma lei non aprì!

Si chiuse in bagno, sotto la doccia si lasciò andare all’acqua gelata!

Avvolta nell’accappatoio e con i capelli bagnati, il corpo ancora tremante, lesse il messaggio: “Celeste sono quattro giorni che non ti sento,  nessuna mail, niente… mi manchi tanto!” Era Tommaso.“No! No! No! Ora non puoi fare così, non mi hai degnato di uno sguardo per sette anni!” Era arrabbiata, confusa… eccitata! E si buttò a letto.

Passavano le ore, ma non riusciva a prender sonno. Alle 2:00, quasi in trance e spinta da una insolita e oscura magia, si alzò e andò verso la camera di Paul… la porta era aperta….

…Paul era ancora sveglio, stava leggendo; lasciò cadere il libro a terra, guardava Celeste che, con  gesto leggero, stava facendo scivolare l’accappatoio lentamente: restò nuda e immobile ai piedi del letto…Lui si alzò, vibrante nel pigiama di seta nero di cui indossava solo i pantaloni. Sorridendo, le prese il viso tra le mani, poi la baciò a lungo, in piedi. Il contatto tra le loro labbra fu appassionato e prolungato…  Paul azzardò la sua bocca sul collo premendo con passione, succhiando e morsicandolo dall’alto in basso, dietro, vicino alla spalla, lentamente, come se non avesse intenzione di smettere mai… poi, piano piano, scendendo dolcemente sul corpo di Celeste, baciò i suoi seni…  le stava facendo l’amore in un modo unico e stupendo… dalla bocca di Celeste finalmente uscivano… parole, sospiri, grida.La prese tra le braccia e sul letto della vita finalmente il  piacere e dolore fanno l’amore proprio come gli   amanti… caldi  e appassionati, sfacciati e senza tabù, senza vergogne… fecero l’amore in modo sconvolgente.

Lei che non sapeva, non conosceva… era terrorizzata da sempre dal sesso, si lasciò andare nell’estasi più completa, i suoi no diventavano sì e il suo unico desiderio era: ancora, ti prego, ancora! Fecero l’amore per un tempo infinito… poi, sudati, si ritrovarono abbracciati, gli occhi stretti e luccicanti, le labbra rosse e rigonfie. Paul non staccava lo sguardo da Celeste, per la prima volta le parlò in inglese: “You are wonderful…” e le chiuse di nuovo la bocca con un bacio intenso.

Dormirono insieme quella notte, Celeste dormì senza avere incubi…

Non avrebbe voluto che i giorni passassero in fretta…ora Celeste aveva ritrovato in sé la parte femminile ora si sentiva completa. Paul aveva trovato il tassello mancante!  

Si ritrovarono presto già a Napoli, invece, i sei giorni erano volati via e ne restavano altri quattro da vivere in quel modo innamorato e sfrontato, pulito e spumeggiante:  un modo, per quanto possibile, vero! Dopo Napoli visitarono Pompei, Ravello e giunsero ad Amalfi e proprio ad Amalfi, in spiaggia, Paul e Celeste fecero l’amore in un modo selvaggio, in piedi e vestiti, con la paura e l’eccitazione di essere visti: lui non riusciva a resistere al suo essere lieve perennemente scompigliata e timida per quanto audace!

I suoi baci erano voraci, Paul si beveva quella donna, lei lo faceva impazzire solo con lo sguardo, col suo tocco delicato, con un bacio appena sfiorato.

Celeste era cambiata, era diventata molto bella, bella davvero, come una farfalla!

Paul non le fece mancare nulla, era un uomo appassionato e in quei giorni lui l’amava, lei ne era certa, come era certa che all’indomani sarebbe partito!

Ormai erano per tutti coppia fissa e quella sera, l’ultima sera, Paul e Celeste non uscirono  dal magnifico hotel!  Sul terrazzo, davanti al golfo… era uno spettacolo che da solo innamorava anche i cuori più aridi!

Per l’occasione Celeste indossò quel tubino nero con lo spacco audace, e i sandali gioiello spiccavano su quelle gambe lisce e leggermente abbronzate. Si truccò con cura, si profumò a lungo e non mise l’intimo. Paul si presentò sul terrazzo vestito di bianco, un completo di lino semplice ma terribilmente sexy; sicuro di sè, si presentò scalzo!I suoi capelli ricci erano ancora bagnati e spargeva un profumo meraviglioso… si guardarono a lungo! Si fecero servire la cena in terrazza a lume di candela, una cena perfetta mentre si mangiavano con gli occhi senza che uscissero parole.Celeste sentiva il bisogno di farlo felice in quell’ultima sera, e il loro addio fu ardente e struggente … l’atto d’amore fu lento, lungo e totalmente completo!Al mattino erano tutti pronti nella hall, le valigie, i pacchi, tutto accatastato per il ritorno: la navetta per l’aeroporto attendeva fuori. Ma Paul non c’era e il tempo stringeva. Celeste aveva il cuore in subbuglio: poi lo vide arrivare… eccolo!  Di corsa, aveva con sè una grossa borsa che consegnò a Celeste dicendole queste parole: “Aprilo in treno, amore mio, I love you!” Con un fil di voce Celeste rispose: “me too… addio… goodbye…!” Paul non aggiunse altro, infilò gli occhiali scuri e salì per primo sul pullman: non si girò più verso Celeste…Ciascuno degli altri ospiti aveva preso un regalino per Celeste e facevano la fila per consegnarglielo: lei, commossa, ringraziò dicendo quanto era stata bene in loro compagnia, ma facendo sapere che quello sarebbe stato il suo ultimo incarico. Non avrebbe fatto mai più quel lavoro!Restò a guardare il pulmino che si allontanava, infilò anche lei gli occhiali neri perché  nessuno doveva vederla piangere! “Non è professionale!” Ma il suo cuore non poteva non piangere… pur essendo felice allo stesso tempo!  Raccolse tutte le sue cose e con la piccola macchina presa a noleggio si diresse con calma a Napoli, il suo treno sarebbe partito solo fra cinque ore.In treno, come promesso, aprì il regalo di Paul. Si mise a ridere, dentro a quella scatola c’era un cappello di paglia, e sul biglietto c’era scritto: “Chi saprà baciarti senza fare cadere il cappello…sarà l’uomo del tuo cuore! Forever in my heart. Paul”  Celeste indossò quel buffo cappello, sorrise ….d’impulso inviò un sms a Tommaso: MI LICENZIO!

Pochi secondi… arrivò la risposta… “Io ti amo!”

 

Mau e Monì

monica030

La Monì che non può piangere non può urlare non deve arrabbiarsi,non ha diritto di pensare a se stessa.

 

Monì dimenticata .

E tutte le volte sono io a dover rinascere come un’araba fenice.

Da sola.

Tanto loro lo sanno che lo faccio sempre.

Monica invece è un  vero vulcano di passione di storia di vita.

Ma non lo vedono: vedono,perché è solo questo che vogliono vedere ,una donna forte che sa vivere.

E ci si aggrappano tutti.

E non so perché vogliono essere come me :una che si accontenta di nulla ,che si innamora di un tramonto,che sogna un ballo a piedi scalzi sulla sabbia ,che si commuove davanti alle lacrime di un uomo. Ma queste cose le devi avere dentro,io gli dico ,non le puoi comprare ne imparare:o le hai,o vivi come puoi. O meglio sopravvivi.

 

Quante volte, Amica mia ti ho domandato :”sei lì?”,”Mi hai capito?”

 

Hai fatto di più:mi hai ascoltato

Mi hai “sentita”:

Accolgo le tue parole. Piene di passione.

 

           SMETTILA

Di essere grata ,di adoperarti per farti voler bene,perché gli altri ti accettino,per raggranellare briciole di affetto:

              

              PIANTALA

              HAI CAPITO?

 

Accetta ama te stessa.

Parla alla bambina dura, fintamente dura, ma invece tenera e vulnerabile che hai dentro…..

Ecco cara Maura ….dedico a te questo pezzo di cuore….ma sono qui di nuovo e ti chiedo

DOVE SEI? Torna da me….torna per me!

Un bacio lieve

monica