Oggi parlo con: http://phigreco.splinder.com
Grazie Fabiomassimo di aver accettato di rispondere alla mia intervista, mi spiace solo che la distanza non ci abbia permesso di parlare davanti a una bella granita al limone, ma avremo modo di conoscerci presto!
Eh si, io abito nella Libia superiore, Reggio Calabria è davvero lontana dall’Italia e fa caldo oggi, quindi mi accontenterò di gustarmi questa bella granita al limone da solo in attesa delle sue domande. Uhm che buona… la granita, dicevo? Non è la prima intervista, ne ho ricevute anche di televisive per una mia pubblicazione. Ma Le assicuro che l’emozione è veramente tanta perché è la prima su un blog e caso vuole, ma io non credo al caso, che a intervistarmi sia proprio Lei, una dei bloggers che ammiro di più.
Tanto per iniziare con un sorriso mi racconti una barzelletta
Raccontare una storiellina divertente senza l’ausilio della mimica facciale, è davvero un’impresa ardua per un napoletano come me e mi rendo conto, adesso, che scriverla è difficile per il rischio che qualche effetto speciale si perda per strada. Comunque: Sicilia, nelle campagne sui monti Peloritani un contadino, Calogero, porta il suo asinello, zì Nicola, al suo amico Bastiano.
“Bastiano, salutamo. Com’hai a fari che vedo zì Nicola molto triste, tanto triste che pare malato?”
“Lassami ‘u sceccu cà e torna tra un’orata.” Appena Calogero s’allontana, Bastiano s’avvicina all’asino e gli sussurra qualcosa in un orecchio. Zì Nicola prima sgrana gli occhi e poi inizia a ridere senza freno. Passata “l’orata”, Calogero torna a riprendere ‘u sceccu che ancora ride.
”Minchia! Zì Nicola contento iè, s’arripigliau. Grazie Bastiano e salutamo a vossia.”Dopo qualche giorno, però, Calogero torna da Bastiano con l’asino che ancora ride.
“Minchia Bastiano, com’hai ‘a fari, zì Nicola ora ride sempre, di giorno e di notte e io non pozzu dormiri.”
E Bastiano:” Lassa ‘u sceccu cà e torna tra un’orina.” Passata “l’orina”, Calogero torna a riprendersi l’asinello e lo trova piuttosto abbacchiato, pensieroso e con gli occhi sgranati.
“Bravo Bastiano, ma ora m’ha spiegare come facisti.”
“Semplice”, risponde Bastiano, “ a prima vota ci dissi che ce l’ho più lungo e grosso del suo.”
“E a seconda?” chiese Calogero.
“Gliel’ho fatto vedere!”.
La vedo ridere a crepapelle, ma non esageri, altrimenti ora sa qual è il sistema per farla smettere immediatamente.
Come deve essere una donna per farsi amare da lei?
Deve avere delle belle gambe, essere femminile, i capelli neri, lunghi e lisci, portare un cappello di paglia a larghe falde calato sullo sguardo e intervistarmi.
Mi racconti il più bel film che ha visto e con chi…l’ha visto.
Di film che mi sono piaciuti me ne vengono in mente tanti come “2001 Odissea nello Spazio” con la splendida e indimenticabile colonna sonora dei Pink Floyd, “Novecento” di Bertolucci, in tempi più recenti “La vita è bella” di Benigni, ma ce ne sarebbero tantissimi. Forse il più bel film è quello che andando al cinema non ho visto, ma è stato tanto tempo fa. “Un uomo, una donna” di Claude Lelouch, con Jean Louis Trintignan e Anouk Aimeè, ma ahimè ero molto giovane e in compagnia di una bella ragazza conosciuta il giorno prima. Un film molto romantico,il buio della sala, la colonna sonora conciliava il tête–à–tête, il chic to chic… ‘na pomiciata insomma e addio film, però è stato bello, forse, il più bello.
Mi dica 6 canzoni indimenticabili e perché
Tra le prime metterei “Imagine” di John Lennon e “Yesterday” dei Beatles, credo che per queste due canzoni non occorra spiegare i motivi, in particolare a me ricordano il periodo quando studiavo liceo e abitavo a Verona. Ma da napoletano non posso dimenticare “Io te vurria vasà” anche perché la cantava mio padre mentre si radeva. Adesso provo a farlo io, ma quando vedo la mia immagine riflessa nello specchio che fa le smorfie per conto suo per quanto sono stonato, smetto subito. Poi citerei “Peppino Peppino” di Venditti per le parole…
”Un padre e un figlio
con un solo abbraccio
squarciano il tempo
vanno oltre lo spazio
cani randagi
nella notte oscura
la vita no,
non fa paura”
Infine “Azzurro” di Celentano che cantavo quand’ero boy scout e “La luce dell’est” di Battisti. Quest’ultima canzone non tutti la ricordano anche se molto bella, forse oggi potrebbe essere attuale. A me sta a cuore perché il giorno prima degli esami di maturità me la cantò Letizia, una bellissima ragazza bionda, altissima, purissima, fighissima. Mentre ripassavo, si sedette vicino a me e, suonando la mia chitarra, me la cantò languidamente fissandomi negli occhi. Ma non può capire, mia cara Marghetti, se non l’ascolta e immagina quello che ho vissuto con questa ragazza.
Mi racconti il suo giorno più bello e quello che vorrebbe cancellare ammesso che ci sia
Il mio giorno più bello è sempre domani, ma non ne cancellerei nessuno di quelli passati, perché senza le difficoltà, gli errori, le sofferenze, non impareremmo niente e, forse, servono pure per capire il perché siamo qui. Ma non mi sembra questo il momento e il luogo per una dissertazione teologica e filosofica.
Vorrei tanto che lei mi usasse per sfogare un suo dolore
Temevo questo tipo di domanda e sarei tentato a eluderla, ma non posso deludere Lei per la considerazione che ho e perché mi sono proposto d’affrontare seriamente quest’intervista. Così le racconterò di un uomo che qualche anno fa percorreva in auto la statale jonica calabrese per motivi di lavoro. L’auto si ferma in un tratto che da sul mare. L’uomo scende dall’auto, allenta il nodo della cravatta, sbottona il colletto della camicia e respira forte il vento. Pensa a sua madre morta da qualche mese, a sua figlia partita verso il nord in cerca di un lavoro. E’stanco e guarda il cielo azzurro sopra il mare che gli ricorda il colore degli occhi dell’altro suo figlio. Infila una mano nella tasca della giacca e ne tira fuori una lettera. La lettera viene dal carcere in cui è rinchiuso il ragazzo da un paio d’anni. Dalle prime righe comprende che non è la solita lettera. Le parole non sono arroganti, non ci sono le solite richieste di denaro, di vestiario, di quant’altro. Si sente mancare, gli tremano le gambe e torna in auto a leggere. Le ultime righe del foglio sono quasi illeggibili, le lacrime hanno fatto spandere l’inchiostro sul foglio, ma riesce a capire “…papà ti voglio bene e ti chiedo perdono anche se non me lo merito.”Quanti battiti può fare un cuore in un minuto? Forse mille, se con un balzo deve raggiungere una lurida cella di un maledetto carcere per abbracciare suo figlio. Ma un cuore non può volare come un jet e si ferma. Ma nessun dolore può uccidere la disperazione e l’uomo sopravvive, anche se la sua vita non sarà più la stessa. Così ho imparato che non esistono figli che possono far male ai padri. Nessun male. La peggiore delle loro azioni è un dono meraviglioso perché dischiude le porte all’amore più grande e difficile, il perdono.
Quanto sono importanti i baci per lei?
In passato e ancora oggi in alcune religioni, c’è la credenza che in punto di morte l’anima fuoriesca dalla bocca. In fondo cos’è il bacio se non uno scambio dell’anima? Bhè Lei mi obietta che ci sono anche due escrescenze carnose , che s’intrecciano e s’incrociano come due pesciolini rossi in una boccia di vetro. Va bene, pazienza per la lingua a stantuffo, a cavaturaccioli, a spatola, a zigo zago, ma l’aspetto ludico dell’amore arricchisce la conoscenza e giova tanto alla salute. Si, per me sono molto importanti, ma non solo quel tipo di baci.
Infine mi dica in tutta onestà cosa pensa di questa mini intervista
E Lei cosa ne pensa?E’ sicura che si tratti di una mini intervista e non di una mina interista? Temo che da oggi in poi, il mio blog non sarà più lo stesso. La ringrazio per la pazienza nei riguardi della mia logorrea acuta, corro a prendere un “Imodium”. A presto adorabile Marghetti e grazie di tutto.
Varie ed eventuali le scriva in questo spazio gentilmente offerto a lei dallo sponsor: "esche fresche per trote e cinghiali!
VARIE ED EVENTUALI
Ecco l’ho scritto, va bene così?
In Redazione
Marghetti Giornalista da strapazzo
Brigante Fotoreporter d’assalto
Capitale sociale interamente versato (in pizzeria) 477 Euro