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Mi Sbilancio

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Eccoci qui a fare il solito annuale bilancio  – che poi più che bilancio è uno ‘sbilancio’!)

di questa azienda in amministrazione controllata … dunque, se è controllata, allora c’è ancora speranza di salvare qualcosa… certo che dipende da chi ce l’ha, il controllo…In ogni caso sarà dura, e non credo che in un giorno solo e l’arrivo di un anno nuovo possa fare "miracoli", comunque ripensavo ai chilometri percorsi: li rifarei tutti non scarto proprio nulla!

 

Vediamo…

 

Le cose fatte:

Tante, e non vi voglio annoiare.

 

Le cose lasciate in sospeso (non per mio volere):

Tante, e non vi voglio annoiare.

 

Le cose non fatte

Anche di più, e non mi voglio annoiare io.

 

A conti fatti:

Bilancio di fine esercizio in pareggio. Nessun dividendo, mi spiace per i soci.

…Che stupida, non ci sono soci… sono una ditta individuale… peccato!

Insomma non  ci sono utili, quindi…

Marghetti, si becchi una autopacca sulla spalla e… camminare!!

 

Previsioni per l’anno 2008

Si prevede:

un aumento di lavoro =  divertimento + problemi

Tenere ben presente che:

la concorrenza è spietata, quindi rinnovarsi (e alla svelta) oppure togliersi di torno!

 

Occorre:

occuparsi (tassativamente!) del restyling personale.

– Si ricordi Marghetti, che il suo potenziale è quello di una Lamborghini, ma  non dimentichi mai che lei è una Panda (magari col turbo)! Per cui:correre veloce, produrre, e non lamentarsi (se non il minimo indispensabile).

 

Vacanze e permessi:

annullati in toto, senza eccezioni! 

 

Cappelli scarpe e accessori:

si faccia bastare quello che ha, non si compra più nulla!

 

Sogni e desideri:

la smetta di sognare, cara Marghetti! Sognare è un lusso, di questi tempi…

Si limiti a desiderare solo quello che può avere! Ad esempio: l’architetto lo perdoni, in fondo si è scusato per quello che aveva detto sulla Coca Cola… (non dimentichi di prevedere di accettare l’invito a pranzo).Carlos è tanto che la invita per un aperitivo (anche qui, prevedere senz’altro di accettare, e non rompa sul fatto dell’età…e sul fatto che è il suo insegnante di tango però un crodino, uno solo…).

 

Investimenti (sentimentali):

Qui, Marghetti carissima, la devo proprio invitare a essere un po’ più prudente… L’amore è per definizione investimento rischioso, e sembra che lei si ostini ad aspettarlo…(ma forse l’articolo non è a disposizione per lei)

 

 

Senta, coscienza, ha ben finito?

Bene,  adesso parlo io.

Io, continuerò a sognare in lungo e in largo finchè mi pare e piace, e se troverò un cappellino che mi piacerà lo comprerò, a pranzo cena aperitivo ci andrò solo se e con chi voglio io! E sull’amore sono disposta a investire il mio cuore, ne più ne meno come l’anno passato, e non sarà certo lei a farmi cambiare idea!

E poi…beh…se lo vuole sapere il 2007 mi ha dato tanti amici,ma mi ha portato via tanto quasi tutto!So di aver fatto il possibile per arginare, per conservare quel poco che ho!Quindi signora coscienza, non può continuare a tenermi frenata…mi lasci andare, mi lasci provare si scolli da me e mi aiuti invece a vivere davvero!

Questo è tutto…

Monica Marghetti

Amministratore unico.

 

 moni 2007

 

BILANCIO APPROVATO E CON ANTICIPO!

 

 

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Che tu lo voglia oppure no…

dal web immagine

Ti parlerò d’amore
e non mi importa sapere
che tu non sei qui ad ascoltare
il senso profondo come il mare
delle mie parole d’amore.

Sulla sabbia le impronte
sono le mie soltanto,
le guardo scomparire
senza rinunciare
al mio solitario
parlare a te d’amore.

Al mare ho già regalato
questo pensiero e il mio sguardo
il più dolce e appassionato
che a te solo avevo destinato,
ma non importa.

E oggi come domani
pur di farmi notare
magari facendoti arrabbiare,
con la complicità di questo mare
ti parlerò d’amore,
che tu lo voglia oppure no…

Mancano quattro giorni a Natale parlerò ancora un pochino

teatroduse 

A teatro quella sera era in programma uno spettacolo  comico. In scena La Premiata Ditta. Posti di seconda fila (Roberta da quella  volta mi disse; " Monica sei impossibile dal prossimo anno in ultima  fila!" …fu l’ultimo invece…e lo ricordo con piacere).Insomma, si presuppone che uno spettacolo comico faccia ridere, e io  ho una risata che parte piano, poi diventa un crescendo… non ve la so spiegare…Comunque ricordo Ciufoli vestito da Mago Merlino che sta per dire la  sua battuta… Non  mi chiedete perché, ma nella mia testa mi sono immaginata quello che stava  per dire e ho iniziato a ridere da sola  nel silenzio assoluto della sala…E di lì a poco il Duse intero mi ha seguito…e gli attori sulla scena anche. Quattro minuti di risate esagerate…non riuscivo a smettere io, gli attori nemmeno e il pubblico neanche! Un po’ meno Roberta, impegnata a darmi cazzotti alle costole, finché ho smesso…Dal palco, la battuta fuori copione di Ciufoli: "Dovunque tu sia seduta, grazie… una cosa del genere non ci era mai successa!”

 

 

Fatevi un bel regalino farà sorridere i bimbi: http://offart.splinder.com

 

Mancano sette giorni a Natale ho voglia di parlare

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  Allora non volete sapere di quella sera in cui con le mie amiche del corso di Spagnolo si decise di andare a San Lazzaro al Bowling… Dove per via del mio peso mi diedero la boccia rosa da bambini, non tenendo conto però che ho le mani grandi…

…Ecco la Marghetti al tiro, boccia in mano. Licia (è bravissima) che mi dice fai così… fai colà, prendi la rincorsa e lancia il più dritto possibile…

Ecco appunto…non lo volete sapere.  Beh, pazienza…(rido).

 

E neanche volete sapere di quella giornata…

Marradi Maneggio, sììì… tutto il branco delle "smesse" a cavallo. Io adoro quell’animale, però a differenza di Claudia, Simona e Gabriella io non ci ero mai salita sopra. Comunque mi presentai vestita modello Calamity Jane, cappello e  frange comprese, che ridicola!

Il titolare del maneggio, un omone di poche parole, stava assegnando il cavallo a tutte… e io raccomandavo di darmene uno tranquillo. Lui mi guarda e dice: "Tu, con quella faccia che ti ritrovi… Eheheh… ti darò… ti darò…Fulmine!".

Ah, già, ma non lo volete sapere… (rido molto). Beh, pazienza anche stavolta…

 

 

E che per anni ho fatto l’abbonamento al Teatro Duse di Bologna, e che ci andavo con Roberta sempre il giovedì sera… nemmeno questo volete sapere…

Nel pacchetto comprato in Internet, oltre ai classici era compreso anche lo spettacolo comico.Bene… chi mi conosce dal vivo sa che risata ho io… e a chi non mi conosce, a quanto pare non va di saperlo…

Quindi com’è che a un certo punto la Premiata Ditta abbia smesso di recitare perché piegata in due dal ridere, no, non lo volete sapere. E quindi non ve lo racconto… Eheheheheh!

 

Invece, e a me fa piacere saperlo, volete la pagina 141 del mio libro, che se per certi versi vi ha fatto (non a tutti, è ovvio) piangere, però  possiede al suo interno alcuni attimi meravigliosi di amore oltre ogni limite, e tanti, tanti indimenticabili sorrisi…  (ora sorrido, infatti!)

 

 

Voglio urlare, pag. 141

 

Castelfranco Emilia.

Noi si andava a turno a trovare Milo in carcere.

Lui mi vedeva bellissima: come facesse me lo domando ancora.

E di me parlava anche con gli altri detenuti.

Bisogna che spieghi che un paio di mesi prima ero stata intervistata fuori dal solito supermercato. Non potevo nemmeno immaginare che in realtà si trattava di una selezione per la partecipazione allo spot televisivo di un famoso detersivo.

Ma ci credi che hanno preso proprio me?

Così mi ritrovai sulle varie reti televisive a raccomandare con convinzione l’acquisto di quel detersivo piuttosto che di un altro.

Lo spot andò in onda per tanti mesi, ma io non ne avevo fatto parola con nessuno.

Cosa vuoi che ti dica, mi vergognavo.

Ma un bel giorno, in refettorio, Milo che neanche a dirlo stava parlando di me, all’improvviso si vede comparire in televisione la mia bella facciotta.

Lui sgrana gli occhi: eccola, è lei mia sorella, è lei!!

Non si può dire com’era felice: una sorella famosa!

La settimana dopo, durante il solito colloquio, mi vedo recapitare da un Milo felice e orgoglioso una pila di fogli dei vari Angelo, Antonio, Piero, Peppino, con solenne richiesta di autografo possibilmente con dedica.

 

Lui mi amava alla follia.

E così io amavo lui.

Ma forse davvero e per davvero non glie l’ho mai detto.

Sorrido, ma mi manca da morire.

 

Per tutti i bambini e non…adesso è Natale:  http://offart.splinder.com

 

 

 

 

Una Pregunta – 1

mafalda innamorata

Sondaggino cosa vi piacerebbe leggere fra:

 

La mia prima volta al Bowling

Una gita al maneggio di Marradi

Al teatro Duse di Bologna in scena la Premiata Ditta…

La pagina 141 del mio libro Voglio Urlare

 

Solo sorrisi in fondo è quasi Natale!

  

Paris….

a_Parigi_come_veri_parigini 

Non vi ho mai raccontato del mio viaggio a Parigi.
Avevo 21 anni e praticamente non avevo mai visto nulla. Se ci ripenso, che emozione! L’aereo… ero talmente eccitata che il pilota mi regalò… le ali. Le ho ancora, le conservo dentro a una scatolina. Fu bellissimo: come se mi avesse regalato delle ali vere. Cominciavo finalmente a volare?

A Parigi ci andai con il mio fidanzato, poi diventato marito e ora ex marito, ma ora e per sempre mio grande amico.Voleva davvero conquistare me quell’uomo…(se per caso mi stai leggendo non farti prendere dal romanticismo, noi ora siamo due amici che si vogliono un bene dell’anima e va bene così). Comunque fece le cose in grande (per il suo reddito di allora è ovvio): un soggiorno di una settimana in settembre, Hotel de la Bourdonnais, a 300 metri dalla Tour Eiffel.
Lui mi ha sempre affascinato perché parla molte lingue, e tutte a meraviglia, qualsiasi cosa dicesse in francese, anche la più banale, mi incantava… Non vi sto a raccontare tutto quello che ho visto: una città bellissima, il luogo più romantico del mondo, per due che si stanno innamorando… però la figura orrenda che gli ho fatto fare al museo del Louvre non credo che la dimenticherà mai! Io ho un brutto vizio, voglio toccare tutto (rido)… 

Ricordo ancora quanto lavorai per poter partire per quel viaggio con un po’ di soldini in tasca, così tanto che riuscii anche a farmi fare un vestitino di seta con sfumature di rosso che mi stava stupendamente: ero davvero carina, e sapevo già in quale occasione l’avrei indossato. Lui prima di partire mi aveva detto che l’ultima sera saremmo andati in un bel ristorante e volevo che fosse fiero di me… Che chiusura romantica per quella settimana di sogno… Aveva scelto il Jules Verne, quello sulla Tour Eiffel, dove si arriva salendo con l’ascensore privato e trasparente.  Che spettacolo!!
Dove però ho avuto una serie di problemini…
Sì, perché il malefico vestito di seta, che avevo tenuto in serbo per quell’occasione, mi faceva… scivolare! Avete capito bene… mi sono ritrovata tutto il tempo impegnata a puntellare con i tacchi per non sparire letteralmente sotto al tavolo… uno sforzo disumano.
Lui che voleva parlare d’amore,  i camerieri lenti come la messa cantata, il ristorante che girava…mettendo una splendida Parigi notturna ai miei piedi inchiodati al pavimento… che sofferenza… Lo guardavo, ma il mio viso tradiva non l’emozione di un momento magico, al contrario si produceva in una gamma di smorfie strane, che lasciavano lui sempre più perplesso… Povero, a un certo punto mi disse:
– Monica, forse non c’è nulla di tuo gradimento? –
Allora mi feci coraggio e a bassa voce risposi:
– Qui è tutto magico e mi  mangerei una mucca intera, ma c’è un problema che non mi da pace… io… beh, ecco, io… scivolo!
Mi guardò senza capire, ma riuscì a dirmi, con voce gentile:
– Come dici cara? Non capisco… –
Io:
– Il mio vestito. Sulla poltrona di pelle lucida mi fa scivolare… –
Lui, evidentemente sollevato, si fece una sonora risata:
– Ma perché non me l’hai detto prima! Dai, facciamo cambio, tu la sedia, io la poltrona.
Io. Feci un sorriso grande, mentre finalmente uscivo da quel ridicolo incubo.
– …Non è che…potrei avere un dolcino, per favore? Ho un po’ fame adesso…
Lui. Mi guardò con una tenerezza infinita  e chiamò il cameriere.
– Le riporti tutto il menù. Ora è pronta! –

Non gli ho mai chiesto quanto gli costò la cena, il viaggio…(non correre a raccontarmelo adesso!)….So bene che come donna qualche limite ce l’avevo… Però voglio fargli sapere che non ho più paura e ho ritrovato i pezzi di me che mancavano. Ero un grande disastro, lo so, ma spero di avergli  fatto buona compagnia di averlo aiutato ad essere meno "ingessato".
Per dirla tutta, sì: comunque di certo l’ho reso più bello! (non puoi negarlo rido)
Beh, la Marghetti è tosta… E ormai ha imparato a scegliere la sedia, quando indossa un vestito di seta!